La nuova edizione della norma UNI 10802 (2023)

Anche per i laboratori operanti nel settore dei rifiuti questo 2023 ricco di novità (si pensi all’impatto del D.Lgs. 18/23 sulle acque per consumo umano, o alla nuova edizione della guida AML per la microbiologia) richiede ulteriori impegni e adeguamenti.

E’ stata infatti pubblicata il 5 ottobre scorso la nuova edizione 2023 della norma nazionale sul campionamento dei rifiuti, la UNI 10802, che tratta anche della preparazione degli eluati per la successiva analisi.

Si tratta, come detto, di una norma nazionale, derivante dalla traduzione e adattamento di una serie di vecchie norme CEN (risalenti al 2006), con alcune integrazioni. Una norma atipica, avente validità solo in ambito nazionale e che non viene riconosciuta negli altri paesi (ad esempio, per rifiuti inviati in Germania, viene richiesta la conformità del campionamento alla guida LAGA). Una norma che viene in ogni caso considerata come punto di riferimento di “buona prassi” nel difficile e rischioso settore dei rifiuti e della loro gestione. Si è sentita comuque evidentemente l’esigenza di revisionare la norma, anche perché, francamente, la precedente edizione non si era rivelata un capolavoro di scrittura, né di logica, per molti aspetti. E quindi i laboratori devono cimentarsi con la lettura di queste 126 pagine, e con la loro talvolta complessa interpretazione.

Anche noi ci siamo cimentati nell’impresa, per partorire un nuovo corso Arclab, nella speranza di aiutare i laboratori a capire come implementare la norma, evitando ogni complicazione inutile e gravosa. E stavolta molto rischiosa.

Già perché nel settore dei rifiuti i rischi da considerare, per i laboratori, non sono quelli talvolta fumosi e immaginari del punto 8.5 della ISO 17025 ma quelli ben più concreti di finire nelle grinfie dell’italica giustizia, e quindi sbagliare non è consigliabile. L’operato dei laboratori deve essere inappuntabile.

Anche l’accreditamento del campionamento non è un’impresa semplice: oltre agli aspetti generali che vanno comunque gestiti, indipendentemente dall’inserimento in elenco dei metodi di campionamento (minacce per l’imparzialità legate specificamente al campionamento, “abilitazione” dei tecnici, strumentazione, talvolta non di proprietà, procedure di campionamento e loro distribuzione), occorre considerare con maggiore dettaglio e attenzione alcune questioni, come la stima dell’incertezza di campionamento, la verifica prestazionale dei metodi di campionamento, l’assicurazione qualità (occorre definire altre modalità, non avendo molto senso partecipare a circuiti interlaboratorio, anche secondo la guida Eurachem sui PT, ed essendo i circuiti disponibili molto… discutibili).

Comunque, al lavoro, che entro il 5 gennaio 2024 la norma deve essere recepita e implementata. (salvo proroghe, delle quali vi terremo informati)
Come sempre semplificatamente, a modo nostro.

Per chi volesse approfondire, qui ci si può iscrivere al corso.