CORSO “fare gli indiani o fare riserva?”
la GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ e la formulazione delle RISERVE
Come sarebbe bello il mondo, almeno quello dell’accreditamento, se i rilievi fossero sempre relativi a questioni cruciali, quelle in grado di compromettere la qualità del dato analitico. E invece abbondano alzate di ingegno, interpretazioni fantasiose, “secondo me”, “nel mio laboratorio io”, vere e proprie invenzioni, applicazione di requisiti superati o mai esistiti. E a fronte di riserve accettate in un laboratorio ricompaiono i rilievi in un altro. Come fare a difendersi in questi casi e in questo contesto? Come far valere i nostri diritti?
Vediamolo insieme. “Semplificatamente”, a modo nostro.
Qui il link per iscriversi al corso. Vedere anche nella sezione di acquisto dei corsi.
Buongiorno Dott.Tarditi,
Le scrivo in quanto abbiamo appena ultimato il corso “Gli indiani della riserva” al quale ci siamo iscritte per il discorso della riferibilità metrologica e dei materiali di riferimento ma quest’ultimo tema non è stato trattato.
Ci chiediamo, inoltre, se il data base delle riserve sarà consultabile anche dopo la fine del corso o no.
La ringrazio per la risposta.
buongiorno dottoressa
il database è consultabile anche una volta finito il corso e viene continuamente alimentato con le nuove riserve
Le abbiamo mandato via mail il materiale per una possibile riserva al rilievo NIST / ISO 17034: i materiali NIST sono pienamente conformi al documento RT 08
Buongiorno Dr. Tarditi,
ho seguito il suo corso sulle riserve e le chiedo cortesemente una sua opinione in merito alle accettazioni con riserva dei campioni.
Se per i campioni che vengono consegnati al laboratorio con date di campionamento che superano i criteri di accettabilità definiti dalle norme in termini di tempo che intercorre tra data campionamento e data di inizio analisi: c’è da fare distinzione tra quelli accettati con riserva e di cui secondo accordi con il committente si prosegue con esecuzione analitica e quelli per cui non è proprio “idoneo” proseguire con analisi perchè ad esempio il tempo intercorso tra campionamento e consegna al laboratorio è “troppo” lungo?
In buona sostanza alcuni anni fa Accredia ci fece un rilievo perchè un cliente ci aveva consegnato un campione per analisi legionella campionato 10 gg prima; a seguito di autorizzazione del cliente a proseguire con le analisi e a seguito di accettazione con riserva avevamo proseguito, ma Accredia contestò il fatto che una legionella campionata da 10 gg non era nemmeno da analizzare nonostante gli accordi presi con il cliente….
ma a questo punto mi domando chi sono io o accredia per asserire questo?
La ringrazio
Buongiorno dottoressa
Non esiste distinzione. Il cliente può richiedere di analizzare qualunque campione anomalo, il laboratorio può eseguire qualsiasi analisi anche in presenza di qualunque anomalia, anche relativa ai tempi, purché indichi nel certificato di analisi quali parametri possono essere stati influenzati.Nel caso specifico, ad esempio, il risultato per Leigionella.
Il rilievo che avete ricevuto è uno dei tipici esempi di “rilievo fantasia”, quelli che secondo Accredia “non esistono”, quelli che formulano certi ispettori che sempre secondo Accredia sono attentamente “formati, monitorati e costantemente seguiti e valutati” (come meglio si spiega qui https://arclab.it/il-re-e-nudo-accredia-riserve/). “Formati, monitorati e costantemente seguiti e valutati” con questi miseri risultati…