La nuova ISO 7218:2024

La vecchia e la nuova norma a confronto

La aspettavamo, non con molta ansia, da oltre due anni, ma all’ISO, sarà perché vogliono fare le cose per bene, se la sono presa piuttosto comoda. Invece del 2022, come inizialmente annunciato e pubblicato dalla stessa ISO, la norma arriva finalmente a 2024 inoltrato. Precisamente il 28 giugno 2024.

La vecchia edizione è del 2007, l’unico emendamento del 2013, dopo 17 anni ecco la nuova edizione.

Va detto che in effetti la microbiologia non è molto cambiata in questi anni. Va detto che sì, a ben vedere qualche cambiamento c’è stato, come quelle quisquilie della PCR e del MALDI, di cui peraltro la nuova edizione della norma non si occupa poi molto. Però ogni tanto a Ginevra devono dimostrare di essere alacremente al lavoro, e quindi eccola, la nuova che prende il posto della vecchia. Entro quando dite? Il recepimento delle nuove norme secondo Accredia deve avvenire entro tre mesi dalla pubblicazione, quindi entro settembre 2024, salvo ripensamenti. E cosa ci costringono a fare i simpatici e indefessi amici normatori nelle 89 pagine della norma? Vediamo…

I riferimenti normativi non sono più gli stessi e, soprattutto, non sono raccolti nel capitolo “riferimenti normativi” (troppo facile se no, gente!). Occorre spulciare qua e là… Ah, scompare anche dalla bibliografia ogni riferimento al demenziale approccio metrologico all’incertezza. Finalmente. Peccato per i propugnatori, magari pentiti, di questo approccio non si sa bene se più masochistico o più inutile. Ciao ciao, Niemela! Piuttosto, si apre uno spiraglio per il ritorno dei limiti fiduciali, tanto belli e comodi. Possiamo dire addio alla 19036? Forse…

Scompare anche la distinzione tipografica tra obblighi e consigli (Times New Roman o Arial) ma è evidente la distinzione tra gli should e gli shall. Occorre approfondire e leggere attentamente, nel caso che qualche selante ispettore non fosse in grado di capire la differenza. Ci sono anche un po’ di nuove definizioni.

Scompaiono (o meglio sono sostituite da rimandi ad altre norme) le indicazioni su alcuni argomenti come la gestione del personale e dei mezzi colturali, nonché su verifica e validazione C’è invece un capitolo tutto nuovo sulla gestione dei microrganismi e dei ceppi. Un altro capitolo nuovo tratta del controllo qualità in microbiologia e aiuta a comprendere il “punto 12” (o giù di lì) di molte norme verticali. La trattazione sulle apparecchiature è riorganizzata e c’è qualche novità puntuale, interessante. Novità importanti anche sulla gestione dei campioni (alla ISO non amano i surgelati, pare) e su quella delle diluizioni, sopratutto sui tempi di analisi.

C’è qualcosa di buono e concreto sull’analisi dei rischi (a cui teniamo molto, ma a modo nostro, e della quale trattiamo qui), in barba alla fuffa del 3×2 e dei suoi propugnatori.

Abbastanza rivisto il capitolo sui calcoli: ahinoi, toccherà mettere mano a LIMS e fogli di calcolo vari (noi il foglio di calcolo aggiornato lo forniamo incluso nel prezzo a chi si iscrive al corso).Ci sarà poi da conciliare i requisiti della ISO 7218 con le indicazioni della guida AML. Non sempre gli amici normatori si parlano, così a volte si scopre qualche incongruenza in quanto procucono. Ma in fondo sono bravi ragazzi.

Ecco quindi l’immancabile e sollecito corso Arclab per interpretare al meglio il contenuto della norma e orientarsi nei suoi meandri. Come sempre semplificatamente, a modo nostro.

Però adesso avanti, che dal 1° ottobre 2024 la norma deve essere recepita e implementata.

Per chi volesse saperne di più, qui ci si può iscrivere al corso.

Qui un trailer del corso.